Nella sacca del mare deve starci tutto. Meglio non dimenticare niente. 

Per cominciare il costume e il telo da spiaggia possibilmente belli colorati, visto il grigiore imperante, ultimamente. Il cappellino, va da sé, non può mancare, con vistosa visiera, anche perché così si legge meglio. Le ciabattine infradito magari ce le siamo già messe ai piedi per comodità. Una camicetta leggera a manica lunga, poi, non guasta, specie se il vento rompe l’ombrellone o se lo porta via e si rischia di restare al sole tutto il giorno.

Poi dentro ci mettiamo, se si vuole risparmiare (imperativo categorico sotto i 25 anni) un panino non dico col salame, ma con una frittata vecchia maniera (perché no?), tanta bella frutta di stagione e acqua fresca, magari con un goccio di menta piperita, se gradita. 

Abbiamo messo tutto? Manca per caso la cosa decisamente più importante, quale che sia il luogo di mare, il giorno della settimana e persino l’ora del giorno? Esatto, manca proprio la crema solare, quella con SPF (fattore di protezione solare) alto, sopra 30 per capirci. 

Ne parlano più che bene, non da oggi, i dermatologi, quei pochi che trovi in ospedale, ma anche gli eserciti sterminati che lavorano riccamente nella libera professione. A favore anche le riviste di settore con articoli ben documentati che si schierano nettamente dalla parte di oli, creme e spray ad alto filtro, facilmente acquistabili non solo in farmacia. 

Come dite? Una vera e propria speculazione? Oppure solo un’esagerazione, tanto più che siamo a luglio, già mezzo abbronzati? No, ragazzi, non è una esagerazione più o meno interessata e nemmeno una mania da cagasotto. 

Le creme protettive servono eccome. Vanno messe prima di esporsi al sole e poi più volte nella giornata di mare, anche in base a quante volte si fa il bagno. Cremosi e felici, insomma! 

La regoletta intelligente – evidence-based , dicono gli esperti – vale per tutti, s’intende, ma per i soggetti di pelle chiara (i più a rischio di incontrare col tempo qualche tumore cutaneo poco piacevole) è quasi obbligatoria. Senza il quasi. 

Insomma, andare al mare è un piacere, nuotare, rilassarsi, giocare, leggere al sole sono vere e proprie gioie della vita, ma conviene farlo bene. E conviene, naturalmente, farsi ogni tanto anche un bel controllo dei nei. 

Come dite? Liste d’attesa chilometriche? Specialisti privati che costano un occhio? Siete poco informati, forse. Se andate infatti al Centro Oncologico Ligure – associazione non profit con la quale la Fondazione Castelli da due anni collabora per la prevenzione del melanoma – resterete sorpresi. Piacevolmente. Provare per credere.

(Guglielmo Valenti)