Applicare la protezione solare, e farlo fin dai primi anni di vita, riduce significativamente il rischio di ammalarsi di melanoma, il più diffuso tumore della pelle: nonostante molti studi scientifici lo dimostrino, sono ancora frequenti molte abitudini scorrette per quanto riguarda l’esposizione ai raggi del sole.

Per questa ragione è importante soffermarsi sull’importanza di un gesto semplice e a cui tutti ormai dovremmo essere abituati: quello di stendere la crema solare sulla nostra pelle, e ancor più su quella dei nostri bambini.

I danni dell’esposizione solare senza protezione

Oltre all’aumentato rischio di melanoma, i danni causati dall’esposizione ai raggi ultravioletti sono molteplici: invecchiamento cutaneo, eritemi, scottature, danni oculari e altre forme di tumore, come il carcinoma basocellulare e quello spinocellulare.

Crema solare significa minor rischio di melanoma

Uno studio australiano pubblicato sulla rivista Jama Dermatology ha mostrato  il legame tra l’uso di creme solari e la probabilità di ammalarsi di melanoma nei giovani con meno di quarant’anni analizzando i dati raccolti da quasi 1700 persone: la probabilità di essere colpiti da un melanoma è risultata inversamente proporzionale all’uso di creme solari fino ai 17 anni di età.

Non è emerso invece una correlazione con l’esposizione solare in se stessa, confermando che a costituire un rischio non è tanto il tempo che trascorriamo ai raggi del sole quanto, appunto, la scelta di farlo senza proteggerci adeguatamente.

Creme solari: come funzionano

La capacità di una crema di schermare i raggi del sole viene definita fattore di protezione solare: la sigla SPF che troviamo sulle confezioni significa “solar protection factor” e nello specifico indica – con valori tra 6 e 50 – la capacità della crema di bloccare i raggi ultravioletti di tipo B.

È bene ricordare che nessun prodotto, nemmeno con un fattore di protezione superiore a 50, può bloccare totalmente i raggi UVB. Tuttavia, già un «Spf» pari a 15 blocca il 93 per cento di questi raggi e un «Spf» pari a 30 arriva a filtrarne il 97 per cento.

Per una corretta protezione dai possibili danni del sole, la crema va applicata in maniera abbondante, va riapplicata almeno ogni due ore e, se siamo al mare, dopo ogni bagno.

Attenzione anche alla data di scadenza… e non solo: dopo un anno dall’apertura, anche se il prodotto non è ancora formalmente”scaduto” la sua efficacia potrebbe essere sensibilmente diminuita.

A ogni pelle la sua crema di protezione

Nella scelta della crema solare bisogna tenere conto del proprio tipo di pelle: più è chiara, più alto deve essere il fattore di protezione. Solitamente,  per i fototipi molto chiari (capelli biondi o rossi e pelle chiara) sono indicati prodotti con fattori di protezione superiori a 30.  

Per i più piccoli, qualche attenzione in più

Fino ai tre anni si consiglia di evitare l’esposizione diretta al sole, almeno nelle ore più calde, dalle 11 alle 16. Maglietta, cappellino, occhiali sono un’altra protezione utile. Infine, meglio utilizzare creme con un fattore di protezione superiore a 40, con buona tollerabilità e particolarmente resistenti all’acqua.