Proprio in questi giorni, avremmo festeggiato con Alberto il suo 51° compleanno. La vita ha deciso diversamente: Alberto se n’è andato prima del tempo, due anni fa, e ci ha lasciato il compito di coltivare ciò che amava di più, ovvero la cura per chi si trova in difficoltà, bambine e bambini in particolare, a cui restituire serenità e voglia di sorridere. Così oggi festeggiamo qualcos’altro, ovvero il secondo anniversario della nascita della Fondazione che porta il suo nome, e lo facciamo comunque con lui, da qualunque angolo di cielo ci stia guardando.

Dare vita alla Fondazione Alberto Castelli è stato quasi un movimento spontaneo dell’anima di tutti noi, familiari e amici di Alberto, ma allo stesso tempo è stata una decisione ben ponderata e salda nei suoi obiettivi: ci siamo sentiti pronti per un impegno di qualità e di sostanza a favore di chi sul nostro territorio già si dedica ogni giorno a migliorare la condizione di vita di tanti piccoli e piccole che per varie ragioni (malattia, disagio economico o sociale) hanno bisogno di un aiuto. Alberto praticava questo con naturalezza, senza fare notizia, la sua era una “solidarietà a km zero” e la Fondazione semplicemente ha scelto di proseguire là dove lui purtroppo ha dovuto fermarsi. Tra i nostri impegni, abbiamo messo anche quello per la prevenzione del melanoma, la malattia che se l’è portato via, e anche su questo non abbiamo intenzione di tirarci indietro.

In questi due anni, la Fondazione Alberto Castelli ha già fatto molto: abbiamo supportato le attività di istituti scolastici che hanno chiesto una mano per realizzare progetti speciali, abbiamo reso possibile un percorso di musicoterapia all’interno dell’hospice del Gaslini, ci siamo fatti carico della retta di frequenza all’asilo nido di bimbi e bimbe che appartengono a famiglie in difficoltà, e che altrimenti sarebbero rimasti fuori da questa forma di protezione, abbiamo realizzato i desideri del cuore di bambini malati e dato vita con l’Istituto Gaslini a una borsa di studio sulla medicina personalizzata in oncologia pediatrica. Poi c’è l’evento A Fior di Pelle, due edizioni ormai, dedicato alla prevenzione del melanoma, in collaborazione con la Fondazione IEO-Monzino e l’associazione APaiM.

Per proseguire in questo percorso con coerenza e trasparenza, all’inizio di quest’anno abbiamo deciso di rinnovare la nostra comunicazione: ci siamo dati un nuovo sito, quello dove ci state leggendo, e anche un nuovo logo, quello con i due bimbetti che tengono lo striscione “Uno zio per amico”. Certo un po’ ci è dispiaciuto lasciare il primissimo logo, con cui abbiamo mosso i primi passi e che rappresentava il volto di Alberto, oltre al gozzo che ci aveva visti ragazzi tutti insieme, vivere momenti felici e impossibili da dimenticare. Però ci siamo detti che per il futuro volevamo più di tutto che passasse chiaro il concetto di che cosa è e che cosa vuole fare la nostra Fondazione: essere amica di quei bambini e quelle bambine che hanno bisogno di tornare a sorridere, mettersi al loro fianco e fare un pezzo di strada insieme.

Alberto è comunque sempre con noi e, anzi, ve lo confessiamo: nel bimbetto del logo, con i suoi ricci e i suoi occhiali, ci pare ancora di rivederlo.